Gli ingredienti per un litro (abbondante)
di sangrìa: una bottiglia da 75cc. di vino rosso
secco di buona qualità (cabernet, merlot, refosco, tocai
o altro tipo a piacere. Se si usa un buon prosecco ne viene fuori
una profumatissima sangrìa bianca); un bicchierino (40cc.)
di brandy (io uso Vecchia Romagna, ma va bene qualsiasi altro
buon brandy o cognac); un cucchiaio e mezzo di zucchero, mezza
arancia, mezzo limone, mezza mela, mezza pera e mezza pesca (d’estate
mancherà l’arancia, d’inverno la pesca, non
importa, va bene così); due chiodi di garofano; una scorzetta
di cannella; un bicchiere di acqua minerale gassata.
La preparazione: si può
preparare direttamente nelle caraffe dove verrà servita.
Se ne preparate una gran quantità (ad esempio 10 litri)
moltiplicate per 10 tutti gli ingredienti e preparatela in un
grande contenitore che poi ci stia nel frigorifero. Si prepara
minime tre ore prima di servirla (massime cinque ore prima, perché
altrimenti la frutta diventa troppo molliccia). Si versa il brandy
e un po’ del vino, si aggiungono lo zucchero i chiodi di
garofano e la cannella e si mescola fino al completo scioglimento
dello zucchero. Quindi si aggiunge la frutta tagliata a tocchettini.
Le arance e i limoni con la buccia, ovviamente ben lavata. Si
aggiunge il resto del vino, si mescola delicatamente e si mette
in frigo a riposare. Al momento di servire si aggiunge il bicchiere
di acqua minerale gassata e ghiacciata e si mescola un pochino.
Deve essere ben fresca. Se il vostro frigo non ce la fa in tre
ore, dovete avere l’accortezza di usare il vino che avrete
già in precedenza raffreddato per bene. Avete visto che
l’acqua minerale è in rapporto di un ottavo circa
con il vino. Se volete una sangrìa più leggera,
ad esempio per dei ragazzi, non commettete l’imperdonabile
errore di non metterci il brandy, o di usare qualcuno di quei
prodotti in scatola che somigliano al vino. Piuttosto modificate
il rapporto acqua minerale/altri ingredienti. Si può arrivare
anche a quattro decimi: quindi quattro litri di acqua ogni sei
litri di vino. Ma non andate oltre che solo Gesù ci sapeva
fare con successo in queste manipolazioni.
Importante: la frutta non
deve essere troppo matura che deve essere percepita alla masticazione
bella soda e non deve intorbidire la sangrìa. Deve essere
tagliata a pezzetti non troppo grandi e nemmeno troppo piccini.
Direi cubetti di circa uno o due centimetri. L’acqua deve
essere gassata e fredda. Ma soprattutto aggiunta al momento di
servire perché conferisce alla sangrìa quel giusto
tocco di frizzante. Abbiate l’accortezza di mettere a disposizione
degli ospiti qualche cucchiaino perché in molti adorano
mangiare la frutta dopo aver bevuto la sangrìa.
Molto importante: non sognatevi
di usare la cannella in polvere. Se non l’avete in stecche
piuttosto non mettetela. La sangrìa s’intorbiderebbe
irrimediabilmente. Così accadrebbe anche se la frutta fosse
troppo matura o se invece di mescolare delicatamente usaste il
mestolo come una clava! (come se si trattasse di batterlo in testa
a Berlusconi… ih ih ih)
Importantissimo: non siate
maniaci nei dosaggi, un po’ di più o un po’
di meno di questo o quello non cambia la sostanza. Un solo ingrediente
è fondamentale: metteteci un pizzico di amore mentre la
preparate. Pregustatevi un po’ della gioia che proveranno
i vostri ospiti. Senza questo ingrediente, da troppi trascurato,
non ne viene mai fuori niente di veramente buono.
Toni
|