Elenco cronologico attività 2004
1a escursione
Martedì
13 Gennaio 04

Vaio Bianco o dell'Acqua dislivello 700 m.- Zevola - Tre Croci

G.Carlo - Dory - Piero - Stefano - Francesco - Matteo

Tempo sul variabile . Si parcheggia la macchina sulla piazzola del bacino Marzotto . Per scorciatoie si raggiunge il rifugio Battisti . Ci sono tre ciclopi contro tre lumaconi ( noi ). Ci mettiamo le ciaspe e ci avviamo verso il vaio . Inizialmente è molto largo ma a circa 1/3 si restringe fino a una decina di metri fra muri rocciosi mentre la pendenza aumenta leggermente . Qui ci mettiamo i ramponi . Francesco e Matteo fanno da apripista mentre Stefano ci fa da balia. Dopo la strozzatura il vaio si allarga decisamente e bisogna cercare e linee dove la neve è più compatta per salire con meno sforzo fino a Bocchetta Zevola. Breve riposo per noi visto che gli altri erano arrivati 20 minuti prima e poi tira un vento da bora. Percorriamo le creste del Zevola e Tre Croci per scendere fino al Passo della Lora . Una bella impresa davvero

2a escursione
Martedì
20 Gennaio 04

NOVEGNO

G.Carlo - Carlo - Dory - Piero - Luciano

Dopo una settimana di nevicate nelle nostre prealpi si opta per un percorso a bassa quota . Giornata limpida, temperatura mite. Si parcheggia la macchina a Cerbaro e ci si incammina per il sentiero 433 che ci porterà sulla busa del Novegno. Noi seguiamo la strada forestale perchè la neve è molto abbondante e le scorciatoie sono poco praticabili. Le ciaspe le mettiamo a metà salita. Gli scorci verso le montagne circostanti ci appagano dello sforzo che facciamo. Si sale fino alla croce del Novegno per poi pranzare presso la malga degli alpini. Si scende per il 422 che ci porterà a Raossi. Bello davvero.

3a escursione
Giovedì
05 Febbraio 04

Sul Grappa

G.Carlo - Carlo - Dory - Piero - Luciano

Partenza per Romano D'Ezzelino con spesa e approvigionamento di formaggio" bastardo " locale. Caffè "Dal Brigante " e giunti a Ponte S.Lorenzo deviazione verso la trattoria "La lepre". Da qui parte anche una piccola funivia di ganci per sciatori, ma oggi non è in funzione. Siamo a 1200 m., la neve è bella, la giornata tiepida e limpida. Risalimo la funivia e poi con le ciaspe proseguiamo per monte Asolone, 1520 m. , M.Coston, M.Rivon (1544 m.) un continuo saliscendi con splendide vedute. Un buon allenamento per il prossimo giro. Pranzo con tanto di tintarella e poi ritorno, tutti soddisfatti.

4a escursione
Giovedi-Venerdi 12/13 febbraio 04

CANSIGLIO

G.Carlo, Doriano,Carlo,Luciano,Piero B., Piero A., Antonio, Renato,Sella,Lino, Stefano,Fagggion

GIOVEDI’
Ritrovo presso il piazzale Magazzini Berton e si parte alle ore 6.00 (si evita il traffico pesante sulla Vi-Tv) con pulmino (9 posti) e pulmino-magazzino. La colazione si fa ognuno a casa sua! Percorreremo la statale fino al casello autostradale di Treviso Nord, con sosta lungo il percorso per caffè e prelievo “radicio”. Imboccata l’autostrada che porta a Longarone usciamo a “Lago di S. Croce”. Qui Renato ha l'Infortunio. Noi proseguiamo per Tambre e Faggion e Renato per l'ospedale di Belluno. Sosta per ultimi acquisti (pane, latte). Si sale ancora per alcuni km e finalmente si arriva in loc. Vivaio (mt. 1022) alle ore 10.00 circa.
La casa, completamente ristrutturata nel 2001, è in uso al gruppo GEAM del DLF di Treviso. Ha una capacità di 16 letti su due camere. E’ dotata di tutti i sevizi: doccia, gas, acqua calda, cucina attrezzata, riscaldamento, luce. Unico neo è la poca copertura cellulare (sic!), ma basta spostarsi di pochi km! Sistemati alla meglio i bagagli e dopo aver distribuito i viveri per il pranzo a sacco, infiliamo le ciaspole per dirigersi attraverso sentiero n°923 verso il Monte Cavallo (mt.2251). Ma purtroppo la nebbia ci blocca quasi vicino alla meta. Serata con tanta allegria e folclore

VENERDI’
Sveglia alle ore 7.00. Colazione. Escursione fino alla Casera Palantina (mt. 1508). Pranzo a sacco. La nebbia ci perseguita ancora ma alla fine dopo il Sasso della madonna vicino al rifugio Semenza il cielo si apre e il sole risplende più che mai. Ritorno nel pomeriggio. Si va a prendere Daniela a Conegliano causa sciopero dei treni, cena sempre a base di radicio trevisan, sistemazione della casa e partenza per il rientro a Vicenza.

5a escursione Giovedì
18 Marzo 2004
CIMA VEZZENA

G.Carlo-Luciano-Dory-Renato-Piero

Fianlmente dopo tutte queste nevicate che ci hanno permesso di fare anche un po' di sci da fondo possiamo effettuare una escursione. La giornata è ottimamente soleggiata. Con la macchina arriviamo all'albergo Vezzena presso l'omonimo passo. A piedi poi proseguiamo per Forte cima Verle e poi si sale lungo il crinale di cima Vezzena fino a raggiungerla (m.1908) . Sosta per ammirare il panorama, pranzo, e proseguimento per Bocca di Forno fino ad allacciarsi alla strada forestale che ci porterà a Malga Marca di Sopra e all'albergo. Tutti contenti .

6a escursione
25 Marzo 04

Summano

G.Carlo - Carlo - Luciano - Doriano - Renato - Piero

Si parte con una giornata mista sole - nuvole. Rifornimento di vivere a Piovene, mentre la legna ce l'abbiamo negli zaini. A mezzogiorno si mangia alla Baita G.A.V. - Partenza a piedi dalla chiesa dell'Angelo e si prosegue per il sentiero dei Girolomini. A 900 metri troviamo la neve che diventa bella spessa nel finale. Dopo il lauto pranzo si ritorna per la stessa strada incontrando qualche goccia di pioggia. Nel complesso la giornata è stata molto appagante.

7a escursione
01 Aprile 04

Cavioio e Monte Cimone

G.Carlo - Carlo - Paolo Cenzon - Luciano - Doriano - Piero

Malgrado le previsioni sempre sfavorevoli partiamo con il cielo sereno. Dopo aver parcheggiato la macchina all'imbocco del seniero 542 a piedi lungo la strada raggiungiamo l'inizio del 544. Sentiero con rapidi zig zag e il nostro Paolino viene rincuorato dal nostro Carletto cambusiere. Si arriva in quattro e quattr'otto all'attracco del Bivacco Vettori, si sale e ci concediamo un po' di riposo. Si continua per l'ossario del Cimone incontrando il 542 e qui tra neve e sole pranziamo lautamente e meritatamente. Si opta per ritornare per il 542 per non affaticare troppo il nostro Paolino. Breve ma bello lo stesso.

8a escursione 08 Aprile 04

Cima Priaforà

G.Carlo - Luciano - Riccardo - Renato - Piero

Malgrado il tempo perturbato degli ultimi giorni e invogliati da un buon inizio di giornata partiamo lo stesso . Temperatura +4 . Rifornimento viveri a Villaverla . Lungo la strada dei Tretti incontriamo anche il buon Dory che và sul Summano a recuperare i suoi occhiali per poi ritornare a CASA ( HA UN PRANZO con i colleghi di Castelfranco).Parcheggiamo la macchina a Cerbaro . Si prende il sentiero 433 per Casara veccia e in salita in mezzo al bosco ci avviamo. La neve la incontriamo a quota 1200 . Non servono le ciaspe perchè è ben compatta. Arriviamo a Passo di Campedello con il sole e questo rallegra molto la compagnia . Proseguiamo per la Priaforà con le ciaspe appese agli zaini e questo diminuisce i tempi di percorrenza . Foto di rito sul FORO e poi su alla croce . Purtroppo un nuvolone nero si posa sopra di noi e questo ci consiglia di rimandare il pranzo . La temperatura diminuisce e ci costringe a coprirci . Comincia a nevicare . Saltiamo malga Brazone e lungo un crinale scendiamo verso contrà Alba . Per fortuna incontriamo una baracca attrezzata di tutto con tanto di cartello ( del Pastore ) e ci fermiamo a pranzare riparati dalla neve. Il sole riappare improvvisamente , scioglie tutto e noi dopo una breve visita alla Contrà Alba ritorniamo felici alla macchina.

9a escursione 15 aprile 04

Forni - Tonnezza - Cima Paile - Valpegara

G.Carlo - Luciano - Piero


Pochi temerari che sfidano il tempo meritano il plauso di tutti quanti , anche per la pioggia che si son presi . Malgrado tutto il giro è stato piacevole . Cartografo bagnato poco efficente poichè si è lasciato trascinare fuori pista.

10a escursione 20 aprile

Rifugio Valbona - Valico Valbona

G.Carlo - Luciano - Piero - Lino - Renato - Doriano

Con una giornata bellissima rientra nel gruppo il mitico leprotto Lino. Lasciamo la macchina sopra Laghi (contrà Collegio) 744m. e per ilsentiero 525 saliamo la valle Scarabozza. Assomiglia un po' alla val Fontana d'oro con salita un po' accidentata. Verso la sommità incontriamo la prima neve. Alla malga Campo Azzaron prima sosta per ripresa forze e per metterci le Ciaspe. Splendide vedute con tanta neve caduta anche la sera prima. Si continua per malga Campoluzzzo di Mezzo e di Sopra. Un po' a naso, ma con il fiuto del nostro Cartografo Caino saliamo tra boschi fino al Rifugio Valbona . Ci dissetiamo con delle belle birre e due tè . Saliamo fino al Valico Valbona e qui dopo una breve ricognizione visiva del Rifugio Rumor e del monte Toraro si decide per il dietro front causa troppa neve lungo le pendici del monte. Si pranza in mezzo la strada con un solleone d'agosto e via per il ritorno. Lungo, faticoso ma da ricordare. Dory con la vesciche. Bellissimo.

11a escursione 29 aprile 04

Altopiano lago di Lavarone

G,Carlo - Carlo - Piero

Luciano con grande dispiacere non può venire. Tempo bello malgrado le previsioni sfavorevoli. Si parte da Carotte pre il sentiero 595. Il tracciato segue probabilmente quella che fu ne medioevo la principale via di comunicazione tra la Val d'Astico e il Trentino. Sentiero facile che si snoda su un versante ben soleggiato. Arriviamo alla borgata di Piccoli con chiesetta caratteristica. Il percorso è un po' a rilento. Il nostro cambusiere deve ancora carburare. Si fanno diverse soste. Visitiamo il "Covelo di RioMalo"; grotta grandiosa a cui si accede per una scaletta in ferro, poi c'è una prosecuzione con un lungo corridoio in salita che noi percorriamo per un breve tratto, perchè troppo scivoloso. Con il serntiero 221 arriviamo a Rocchetti, poi Chiesa e infine il lago di Lavarone. Sosta per il pranzo . Il ritorno è per Busatti.

12a escursione 12 maggio 04

Ferrata Gerardo Sega

G.Carlo - Luciano - Piero

Siamo in pochi perchè si è deciso solo il giorno precedente di effettuare il giro causa il persistere del brutto tempo. Si và in autostrada fino ad Avio, poi si prende la Val dei Molini e qui si parcheggia. La ferrata inizia in verticale sulla gialla parete e la presenza di una sala permette di salire rapidamente (S.A.T. Avio, 1/5/76, alla memoria di G. Sega). La fune metallica piega a sinistra in orizzontale e poi di nuovo in verticale su per roccia franosa fino sotto lo strapiombo. Una bellissima e aerea cengia obliqua permette di aggirare lo sperone strapiombante conducendo sulla sinistra della parete. Dopo un tratto verticale nel bosco e per roccette, la ferrata piega nuovamente a destra per riaffacciarsi ancora una volta sullo strapiombo una trentina di metri più in alto della prima cengia. Un sentiero impensabile visto dal basso taglia in due la parete esattamente sotto l'enorme tetto. Raggiunto l'altro versante della parete, guardando indietro, questa lunga cengia priva di assicurazioni appare ancora più impressionante, poiché le pareti sovrastanti e sottostanti sono in fortissima pendenza e il percorso è sospeso nel vuoto. La distanza a cui cadono dal monte i luccicanti schizzi di acqua provenienti dalla sommità evidenzia la notevole inclinazione della parete.
La ferrata procede poi per bosco fino a quota 1015 m, dove si trova il libro di via (40 min. dall'attacco). Per divertenti e facili roccette, a tratti esposte, si giunge alla fine della ferrata. Bel punto panoramico sulla Valle dei Molini. Per sentiero attraverso il bosco, in 5 min. si raggiunge una praticabile. Si pranza sul piazzale della "Madonna della Neve" e poi tuuti a casa soddisfatti.

13a escursione Martedì 18 maggio

Ferrata S.A.T o dell'Amicizia

G.Carlo-Carlo-Luciano-Tony-Doriano-Renato

Grande rientro del segugio che a digiuno delle regole arriva in ritardo all'appuntamento. Autostrada fino a Mori poi Arco e Riva del Garba. Notevole difficoltà per parcheggiare. Dalla Gardesana si sale per il torrone veneziano e per facile sentiero fino all'attacco della ferrata. Affrontiamo poco dopo due scale di notevole altezza e esposte, 40 e 70 metri, poi si continua con piccoli salti su roccette e scalette fino a arrivare a cima S.A.T. - 1246 metri. Durante tutto il percorso stupendo panoprama sul Lago, montagne e paesi vicini. Pranzo al sole e ritorno. dislivello 1200 metri. Autostrada bloccata per incidente e ritorno in ritardo.

14a escursione 20 maggio

Cengio

G.Carlo e Lino

Breve e veloce escursione per il sentiero 651 e ritorno per il 647 - 647 a val Cengiotta. Tempo bello

15a escursione Martedì 25 maggio 04

Ferrata " Che Guevara "

G.Carlo-Carlo-Dory-Luciano-Tony-PieroAndrein

Via autostrada raggiungiamo Mori, poi Arco e Piertramurata - Si rimane subito impressionati dalla maestosità della montagna. Dopo un breve tratto attrezzato un sentiero porta al vero attacco della ferrata (scritta su roccia) a quota 675 m. La ferrata procede per pareti oblique e guadagna rapidamente quota. Brevi cenge non attrezzate si alternano alla salita (l'aumento di quota è costantemente segnalato).
Sopra gli 800 m la parete si fa più ripida e alcune serie di staffe permettono il superamento delle liscie, talvolta verticali, placche che caratterizzano il monte Casale. Intorno ai 1000 m un tratto di sentiero con ghiaia conduce all'ultimo, facile, tratto attrezzato. La ferrata è generalmente ben mantenuta, nonostante alcune funi siano parzialmente danneggiate. Si esaurisce a quota 1200 m. dove si trova il libro di via. A questo punto Piero Andrein accentua la sua crisi e rallenta ulteriormente la marcia del gruppo.
La salita alla cima si snoda su un persorso vario e molto panoramico; ripidi e sdrucciolevoli tratti di bosco si alternano a salita per roccia (cavo metallico). La croce alla sommità del Casale, ben visibile dalla cava, si raggiunge attraversando un vasto prato pianeggiante. Bellissimi l'ambiente e il panorama che si offrono, con vista che spazia alle Dolomiti di Brenta, alla Marmolada, alle Pale di S. Martino, al complesso del monte Bondone e ai laghi di Garda e di Toblino. Il monte sovrasta il vicino Garsolè (vedi via ferrata "Rino Pisetta"). Il contesto e l'atmosfera che si vivono ripagano ampiamente della lunga salita alla cima.
Nonostante non si raggiungano le altezze tipiche dei complessi dolomitici, sia l'atmosfera che si respira durante la salita per le nude placche di roccia che la notevole lunghezza del tracciato lasciano un ricordo intenso come quello che si prova alla fine dei giri alpinistici. Si ritorna alla base un po' stanchi, ma contenti. 10 ore di passeggiata.

16a escursione Giovedi 03 giugno 04

Ferrata Monte Albano

G.Carlo - Carlo - Dory - Piero - Luciano

Raggiunto l'abitato di Mori(TN) arrivando da Rovereto(TN) ci si trova nella piazzetta principale dove è possibile parcheggiare e raggiungere a piedi, attraversando il vecchio borgo, la chiesetta di Monte Albano da dove un breve sentiero ci porta all'attacco di questa difficilissima ferrata. L'inizio è subito molto impegnativo in quanto bisogna superare un salto di roccia levigata (circa un II°) senza fune tranne un chiodo posizionato abbastanza in alto ed in posizione scomoda e solitamente per i "ferratisti puri"questo è un vero dramma infatti nonostante la targa metallica indichi l'inizio della ferrata la fune si trova in realtà qualche metro più su forse per dare fin dall'inizio un segnale di difficoltà di questa via. Dopo avere superato questa difficoltà iniziale ed un breve camino, però attrezzato, è possibile in caso di necessità lasciare la ferrata e tornare indietro tramite un breve sentiero sulla dx. Continuando si incontra sulla sx una bella parete verticale ben attrezzata con staffette metalliche per i piedi e successivamente piegando sulla dx un traverso di media lunghezza (traverso del gufo) molto esposto e con attrezzatura metallica al minimo tanto da poter ritenere questi uno dei punti più difficili della ferrata soprattutto a causa della roccia estremamente levigata, caratteristica questa che ci accompagna in quasi tutta la via. Successivamente si trovano alcune cenge ed un faticoso camino non così impegnativi come il tratto iniziale ma sempre "intensi" ed un brevissimo traverso quasi uno spigolo verso sx molto esposto che dà la sensazione di "volare" sull'abitato di Mori. Un ultimo sforzo per superare una bella placca e si giunge ad una lunga cengia che divide in due la ferrata in particolare la seconda parte è meno faticosa e caratterizzata principalmente dal lungo diedro di circa 50mt di roccia verticale attrezzata con fune e pioli artificiali. Il diedro in effetti non è particolarmente impegnativo in quanto i pioli metallici sono davvero molti, è piuttosto la sua verticalità che può creare disagio. Alla fine di questo tratto vi è un ultimo sforzo da fare per superare un blocco di roccia (tetto) che costringe a fare una piccola "manovra"da brivido con le braccia e poi si è finalmente giunti al termine. La discesa (ben segnalata) è su tranquillo sentiero 765 a sx (20') mentre a dx vi è un sentiero attrezzato facile 765bis per i primi 100mt di discesa (30') ma entrambi portano direttamente al punto d'inizio e dove si può sostare nello spiazzo erboso attorno alla Chiesetta. Nelle giornate estive l'esposizione solare è notevole .UNA VERA FATICACCIA .

17a escursione giovedi 10 giugno 04

Tre Cime del BONDONE

G.Carlo - Carlo - Paolo telecom - Dory - Luciano e Riccardo - Piero Baccarin

Bella giornata con fila per entrare a Trento di un'ora. Anche quest'anno ci ha fregato. Quota massima m 2180, Monte Cornetto
lunghezza km. 12 circa
dislivello m. 614
partenza e arrivo Località Viotte m 1566, Monte Bondone (Trento)
sentieri 630 bis, 630, 636, 617, 607
mappa Kompass 687 "M. Stivo, M. Bondone, Rovereto, Mori, Arco
difficoltà EE - escursionistico
tempo 1 giornata
Descrizione:
Splendido mini-trekking super-panoramico che concatena la salita a tre cime oltre i duemila metri: la Cima Verde m 2102, il Doss D'Abramo m 2140, il Cornetto 2180. Adatto per escursionisti esperti, con brevi tratti attrezzati con corde fisse sul Doss D'Abramo.

Percorso:
Si lascia la macchina al grande parcheggio alle Viotte, presso il Centro del Fondo. Si percorre a piedi la strada asfaltata che scende in direzione di Garniga: dopo il primo tornante a quota 1525 si prende a destra la strada forestale sterrata per i "Fogolari". Dopo circa un chilometro, poco dopo un parcheggio, si incontra il bivio dove inizia il segnavia 630 bis. Si risale per circa 1 km per strada forestale quindi per sentiero, che si stacca sulla sinistra presso un tornante (cartello segnavia per Cima verde). Il sentiero sale nel bosco gradualmente in costa, con leggeri strappi, fino alla sorgente del Mandrét (fontanella in legno) a quota 1750 metri. Poco dopo si sbuca sul crinale dove si incontra il segnavia 630 "Sparavei" che sale da Malga Albi. Vasto panorama sulla val D'Adige. Si prosegue a questo punto salendo lungo il filo di cresta a picco su spettacolari e impressionanti strapiombi rocciosi. Dopo aver superato un brevissimo tratto attrezzato con fune metallica (circa 10 metri, eventualmente aggirabile), si arriva sul costone finale, dapprima pratoso poi terroso, che si risale a zig zag su tracce evidenti fino alla vetta della Cima Verde m. 2102 (circa 2 ore e mezza dalle Viotte). Ora inizia la traversata vera e propria: si scende per pochi metri dalla cima verso nord, per prendere il segnavia 636 che sale dallo spallone e prosegue lungo la cresta in direzione del Doss D'Abramo. Attenzione, il sentiero è ben tracciato ma necessita di pié fermo poiché la cresta corre a filo di ripidi canaloni.
Si arriva senza difficoltà alla base del Doss D'Abramo, che può essere eventualmente aggirato sul lato nord (facile) o sul lato sud per il sentiero (attenzione costone molto ripido) che conduce al camino della via ferrata Segata, solo per esperti equipaggiati con attrezzatura alpinistica: ovvero casco, imbrago e moschettoni.

Ferrata a parte,( l'hanno fatta solamente Dory-Ciano-Carletto e Piero) il Doss D'Abramo può essere salito anche dagli escursionisti per il facile camino sul lato sud, attrezzato con due corde metalliche fisse, con semplice salita su roccia "appoggiata" con molti appigli (1°grado), in circa 10 minuti. Sul lato est della cima si trova la grande croce in ferro con libro di vetta, sul lato ovest invece un bellissimo prato pianeggiante è l'ideale per pranzare al sacco in totale relax, con un panorama spettacoloso sotto gli occhi verso la Vallagarina.

Si scende ora sul lato ovest, per sentiero che si infila ripido in un colatoio: nella parte bassa un breve tratto facile, circa 10 metri, è attrezzato (1° grado) con corda fissa e staffe. Necessaria comunque una minima confidenza con la montagna e l'arrampicata. Attenzione a possibili cadute sassi provocate da persone che scendono dalla cima.

Scesi dal Doss D'Abramo rimane l'ultima cima, il Cornetto, che si raggiunge facilmente seguendo la cresta verso ovest. Si rimonta brevemente lo spallone e, aggirando verso nord, si sale facilmente alla vetta per segnavia 617. Il panorama è anche qui grandioso.

Ora inizia il ritorno: si scende a nord fino alla base per lo stesso sentiero, quindi si cala lungo la bellissima e panoramica cresta fino alla Costa dei Cavai per sentiero 607, che conduce fino alla torbiera delle Viotte, poi per strada sterrata pianeggiante fino al parcheggio al Centro del Fondo.

18° escursione Martedì 15 giugno

Monte Baldo

G.Carlo – Luciano – Paolo Cenzon – Piero – Dory

Partiamo all’alba delle 6.00 e via autostrada fino Affi, Caprino Veronese e Ferrara di m.Baldo. Siamo anche troppo veloci perché dobbiamo aspettare che il panettiere del paese sforni il primo pane. Si continua fino al rifugio Cedron dove si parcheggia. Giornata solare con temperatura fresca. Saliamo il vallone d’Osanna su bel sentiero con vedute di marmotte e camoscio. Percorso tutto al sole con qualche pino che ci protegge ogni tanto. Dopo 2ore e 20 siamo in cima a Punta telegrafo 2147 m. , 1000 metri di dislivello, bellissima vista sul lago di Garda. Proseguiamo per cima Valdritta, ad ovest c’è ancora parecchia neve. Dopo ½ ora ci arriviamo, come pure le prima nuvole. Ci sono parecchi tedeschi che salgono con la funivia che viene da Malcesine. Panorama ancora più bello. Pranzo alla forcella e ritorno per il sentiero che scende per la Val campione. Da ripetere.

19° escursione Lunedì 21 Giugnio 04

Strada della Cingella sulla Val Torra

G.Carlo – Carlo – Piero Andrein

Dalla località Lucca , vicino S.Pietro Valdastico si prende il sentiero 621 che solca la strada della Cingella adibita nei tempi trascorsi al trasporto di legname tra l’altopiano di Asiago e la Valdastico.
Giornata frescolina e variabile. Di buon passo dopo 2ore e ½ arriviamo a Malga Posellaro e poi a Camporosà. Pranzo in loco e poi ritorno. Si prende il sentiero giusto ma poi non ci accorgiamo di una deviazione che doveva portarci dall’altra parte della Val Torra. Quindi dopo un po’ ritorniamo nel sentiero dell’andata. Peccato ma ugualmente una soddisfacente la giornata.

20° escursione Giovedì 01 Luglio 04

Lagorai Val Lozen – Cima Grùgola – Cima Folga

G.Carlo – Carlo – Dory – Paolo Telecom

Partenza ore 6.40 per Canal S.bovo e la val Lozen, fino alla meta, albergo Miralago ( lago di Calàita) m.1627. Per comodo sentiero n° 347 si risale la Val Pisorno, con ruscelli d’acqua larici e vegetazione abbondante all’interno del bosco che dura fino a 1860. Si ritrovano ampi pianori con ruscelli ovunque e marmotte in abbondanza. A 2014 si trova il lago Pisorno e le prime macchie di neve. Si sale ancora fino alla forcella Grugola e quindi alla Cima omonima m.2397. Sosta con foto e vista del panorama, limitato da nuvolaglia sparsa. Si prende quindi la un sentiero che lungo una cresta di collegamento ci porterà a Cima Folga m.2436. Paolino ritorna invece sui suoi passi e prende un sentiero meno difficoltoso. Ritrovo di tutti per il pranzo a forcella Folga, per poi scendere sul lago Giarine e per il 358 malga Grugola e base. Giro bellissimo con rododendri che tappezzavano le montagne.

21° escursione Martedì 06-7-04

MARMOLADA

G.Carlo-Dory-Luciano-Renato-Tibetano-Tomba-GianniMilan e Paola_Carmen

Dalla seggiovia del lago Fedaia a Pian dei Fiacconi m.2600 poi su per la via normale , attraversamento ghiacciaio, in cordata rocciette e fino alla capanna Punta Penia m.3340 . Ritorno poi per stessa strada . Stupendo.

22° escursione Venerdi 16-7-04

TRANSCAREGA

G.Carlo – Dory – Piero Baccarin

Causa lutto che ha colpito il nostro amico Luciano la due giorni sull’Alpi di Siusi viene rimandata e in sua vece facciamo questo bel giro per tenerci allenati in vista del nostro primo 4000, con tempo nuvoloso. Dal Battisti si prende il sentiero 105 che porta sul Vaio Scuro. Man mano che ci alziamo di quota la nebbia ci avvolge e ci costringe a qualche consulto sulla via giusta da seguire. La roccia è bagnata, ci sono molti massi staccatosi di recente che rallentano la nostra andatura . Si arriva all’attacco della ferrata e in un battibaleno la superiamo fino ad arrivare alla Bocca dell’Inferno (grande masso sospeso). Dalla Forcella del Fumante si prende l’alpinistico 6 che ci porterà su e giù fino all’Obante e poi allo Scalorbi. Pranzo con un po’ di sole finalmente e si ritorna per il Forcellino e passo della Lora. Si scende per ghiaioni fino all’arrivo .

23° escursione 23 24 25 Luglio 04

Partenza ore 5.00 dal piazzale mercato per la Val d'Aosta, Valle d'Ayas e S.Jacques .
A mezzogiorno si comincia a camminare per raggiungere il rifugio Mezzalama. Da 1600 m. a 3000 m.lungo il Vallone di Verra. Giornata bella e soleggiata, siamo in 32 e cominciamo a conoscerci meglio. Un po' sgranati si arriva al rifugio, sistemazione delle cuccette su un'unica camerata e un po' di riposo. Si ammira tutto il ghiacciaio che ci circonda con il Càstore bello slanciato. Cena soddisfacente e a nanna. Sveglia per modo di dire alle 4.00, piove mondo ladro, colazione e controvoglia si decide di partire per raggiungere almeno il rifugio Val d'Ayas 3400 m. Breve sosta perchè il tempo sembra schiarirsi. Su ramponi, tutti in cordata e via per il monte Càstore. Percorriamo il ghiacciaio di Verra con il tempo che peggiora sempre di più fino alla rinuncia ( a 10 m dalla vetta). Delusi ritorniamo sui nostri passi fino a S Jaques, 2600 m di discesa, arriviamo tutti stanchi. Altre due ore di corriera per arrivare a Gressoney la Trinitè, doccia cena e riposo meritato. Giorno seguente visita al Castello di Verres e centro storico. Breve sosta per il pranzo a sacco e rientro a casa.


24° escursione 24-25 Agosto 04

Dolomiti di sesto

G.Carlo - Guido - Carletto -Doriano - Piero - Paolo - Adriano

Previsioni meteo sfavorevoli. Partenza Vicenza - Auronzo; presso l'APT acquisto biglietti per l'autobus lasciata l'auto in loc. Giralba, saliamo sull'autobus di linea che ci porta sù fino al Rif. Auronzo alle Tre Cime (mt. 2320), da dove comincia l'escursione a piedi. In 15'-20' per comoda stradina si raggiunge il Rif. Lavaredo (mt. 2344). Dal Rif. Lavaredo, in 10' si raggiunge Forcella Lavaredo (mt. 2455), vista spettacolare delle Tre Cime; per comodo sentiero si raggiunge con un'oretta di cammino il Rif. Locatelli (mt. 2405). Decidiamo di non fare la Torre di Toblin. Per il sentiero che sale alla Forcella del Camoscio (M.te Paterno), si passa accanto al monolite detto "salsiccia", per poi entrare in salita nella prima galleria, sovente illuminata da finestroni; si entra quindi nella seconda galleria, più lunga e buia (lampada). Usciti dalla galleria, si sale per roccette e cengie un poco esposte ma facilitati dalla corda fissa, fino ad imboccare il canalino, sempre attrezzato con fune metallica, che porta alla Forcella del Camoscio (mt. 2650)0. Tempo molto nuvoloso in quota con traffico e decidiamo di soprassedere per la cima Paterno. Prendiamo il "sentiero delle Forcelle", interessante per gli scorci panoramici e le fortificazioni di guerra; si tratta di un facile percorso attrezzato un poco esposto ma dotato di corda fissa, che in circa 40' permette di raggiungere la Forcella dei Laghi (mt. 2600). Da qui si prosegue verso Est e, dopo 20', si raggiunge il Rifugio Pian di Cengia (mt. 2522), dal quale, in 45', si raggiunge in discesa ilRifugio Zsigmondy-Comici (mt. 2224). Cena pernottamento e mattinata sveglia con la neve. Partiamo alle 10.30 dopo che ha cessato la perturbazione . Puntatina verso la famosissima "strada degli Alpini", sentiero 101, solo G.Carlo e Adriano percorrono un tratto, per poi tornare sui passi degli altri, saliamo alla Forcella Giralba (mt. 2431), dalla quale in 15' si raggiunge ilRifugio Carducci (mt. 2297); quindi, per il sentiero n. 103, in circa 4 ore si scende ad Auronzo loc. Giralba (mt. 935), dove ci attende la nostra auto per il meritato rientro a Vicenza.Stupendo.

25°escursione 09 settembre 04

Ferrata del VELO e del PORTON

G.Carlo-Carlo-Doriano-Tiziano-Piero- Luciano

Stupenda giornata con partenza da Prati Fosne 1370 m. Tra prati e boschi seguiamo il sentiero 734 aggirando la Cima del Cimerlo. Temperatura mite, c'e Tiziano che fa la sua prima esperienza con la nostra compagnia. Dopo circa tre ore arrivaiamo in vista del Rifugio del VELO con procace titolare. Scorci da fotografare. Nell'ultima parte del sentiero c'è un po' di corda. Sosta e si riprende con l'attrezzatura adeguata lungo la ferrata del Velo della Madonna aggirando il Sass Maor sul quale alcuni temerari stanno tentando la scalata, fino ad arrivare alla Forcella del Porton. Giriamo a destra e scendiamo per una gola ampia abbondante di detriti e poi in trasversale sulle rocce, su e giù fino all'arrivo al rifugio Pradidali. Pastasciutta e dolce. Per poi riprendere il cammino che ci porterà al punto di arrivo.

26° escursione 16 Settembre 04

Ferrata del CACCIATORE e del CIMERLO

G.Carlo- Carlo- Dory- Luciano- Piero

Ritorniamo a Prati Fosne. Si deciede di invertire il giro così partiamo per il Cacciatore, vista di tre caprioli che scendono da un canalone. Salita ripida. Ferrata facile. Gruppo un po' in crisi, non si riesce a tirarli avanti. Dalle 8.25 che siamo partiti al rifugio Velo della Madonna si arriva alle 12.50. Annulliamo quindi la ferrata della Vecchia e la salita del Velo .
Ritorniamo salendo sulla Stanga e ci inoltriamo per la ferrata del Cimerlo Qualche difficoltà all'inizio per una fessura stretta che abbiamo dovuto toglierci gli zaini, poi tutto OK.
Il tempo non è stato bello in vetta sempre nuvoloso. Bello comunque.

27° escursione 22 Settembre 04

Palazza Alta - Ferrata Fiamme Gialle

G,Carlo - Carletto - Dory - Luciano - Piero

Partiamo per una ferrata impegnativa. Siamo ben preparati e motivati. La giornata è ottima. Rifornimento di viveri a Cencenighe e parcheggio a Bastiani. Incontro con Osvaldo e il suo trattorino, abitante del luogo che ci da uno strappo. Continuiamo per un'altra oretta e raggiungiamo l'attacco della ferrata m.1440. Corde fissate in linea ripida, esposta e diretta per parete senza spuntoni ne staffe in ferro. Difficile e di notevole impegno, spece gli ultimi 50 metri che ti servono per arrivare alla cima m.2255. Sosta per pranzo e per ammirare il panorama stupendo. Discesa per " I Sec " rognosa e difficile. Tutto bene comunque. Uno dei più bei giri di quest'anno.

28° escursione 29 settembre 2004

Ferrata delle Trincee sulla Cresta del Pdon e Mesola

G.Carlo - Piero - Dory

Tempo di vendemmia , il gruppo si restringe. La giornata è favorevole, sole in quantità. Dal lago di Fedaia partiamo alle 10.00 per bel sentiero, incontriamo diverse marmotte. Dopo 1.10 ore arriviamo all'attacco della ferrata. Primo tratto bello dritto, un po' impegativo, anche perchè ho le mani ghiacciate. Ascensione verticale e traversi con giro tondo sugli spigoli, tutto quanto bello esposto. Di bello è che ci sono abbastanza appigli. Attraversiamo anche un ponte tibetano, panorami da mozzafiato. Si continua in tortuosi saliscendi. Attraversiamo due gallerie, la seconda lunga 150 metri circa fino all'arrivo al bivacco Bontadini. Sosta per un lauto pranzo e solariun. In diagonale scendiamo per ritornare al punto di partenza. Ore 16.20.

29° escursione 07 Ottobre 2004

VAIO DEI COLORI

G.Carlo - Carletto - Dory

Si parte dal primo ponte della strada per Obra e saliamo verso il Prà degli Angeli. Dopo una mezz'oretta incrociamo il sentiero 7 che proviene da Campogrosso, lo seguiamo fino alle ghiaie del Boale dei Fondi. Qui si devia a destra per la Sella di Cotomi per poi scendere e incontrare il Vaio dei Colori. Giornata calda, variabile. Lo affrontiamo con cautela visto che incontriamo per una 50na di metri la neve. Ci sono grossi massi da scavalcare. Roccette e pareti incombenti che più avanti si restringono ancora di più. Veniamo aiutati anche da un po' di corda. Tranquilli raggiungiamo Bocchetta MOSCA. Il tempo peggiora le nuvole si abbassano man mano che saliamo. Al rifugio Fraccaroli 10 Gradi. Pranzo veloce per poi scendere per il vallone del Pissavacca. Un po' rognoso per le roccette sempre umide e per la pendenza alle volte accentuata. Tutto bene e ritorniamo a casa per preparaci per la cena delle TROTE.

30° escursione 14 Ottobre 2004

Pasubio VAL SORAPACHE-VAL PLUCHE

G.Carlo - Dory - Luciano - Piero - Renato

Meteo previsioni non brillanti. A Contrà Ganna lasciamo la macchina e per una vecchia mulattiera saliamo in mezzo al bosco. La pendenza è accentuata e il passo è buono. L'unico che ne soffre un po' è Luciano che da un mese manca causa problemi famigliari. Arriviamo a malga Pasubietto e decidiamo di prendere il sentiero che raccorda il 380, incontriamo un cacciatore con i suoi cani e pure delle pernici che si sollevavano al nostro passaggio. Panorama bello, c'è l'anfiteatro delle 5 cime. Tocchiamo l'Arco Romano e la Chiesetta dei 7 Martiri. Pranzo e rientro per il passo degli Alberghetti. Incontriamo pure 10 minuti di pioggia che bagnano il solco vallivo della Val Pluche con i suoi massi e svariati salti, massima attenzione per non scivolare. Lo stress dura per un'oretta fino a giungere nel bosco e quindi alla provinciale che dista 300 metri da dove abbiamo lasciato la macchina.

31° escursione 28 OTTOBRE 2004

CORNETTO - BAFFELAN

G.Carlo- Carletto- Luciano- Dory- Renato- Tibetano - Piero

Dopo una settimana saltata causa maltempo e incidente Giancarlo con il suo motorino, ci riproviamo con una giornata nuvolosa. Si opta per un giretto vicino a casa e quindi Sengio Alto. Da Pian delle Fugazzze per la Strada del Re e poi su per il Cornetto, sentiero che conosciamo molto bene. Breve puntatina alla Cima poi via per il sentiero d'arroccamento fino al Baffelan. Per la prima volta saliamo la cima per roccette di 1° grado. Bel panorama anche se disturbato un po' dalle nuvole. Pranzo e ritorno per il Boale del Baffelan che ci farà ricongiungere alla Strada del Re. Nel ritorno sosta per l'acquisto da Dario a Valli, di materiale alpinistico.

32° escursione 04 Novembre 2004

MONTE PIZZOC nelle alpi Feltrine

G.Carlo - Dory - Luciano - Renato - Piero - Tibetano

Con l'accompagnamento del nostro Guru e la mancanza del Carletto causa problemi al suo Ginocchio andiamo con una bella giornata calda verso le vette Feltrine. Passata Santa Giustina si gira a destra per S.Gregorio delle Alpi e Roer. Lasciamo il furgone a 747 metri e via per la cima del Pizzoc m. 2186. Il Tibetano prende subito il largo ma anche il Signorino Renato ci dà la polvere. Panorama e sentiero bello con numerosi scorci sul Piave. La salita è costante e faticosa ma anche Ciano tiene duro. Si arriva alla Forcella Intrigos, punto panoramico suggestivo con la parete verticale del Pizzzoc che incute timore, ma per fortuna noi la saliamo da un'altro versante. Roccette facili ma che ci fanno sudare e sbuffare assai fino alla angoniata meta. Bellissimo, una vista di cime e gruppi montuosi da far indigestione. Sosta per pranzo per poi scendere verso il Rifugio Casera ERE 1297 e attraverso boschi al punto di partenza. Tutto bene a parte Piero con un leggero indolenzimento al ginocchio.

33° escursione
GIOVEDI 11
NOVEMBRE

Monte VERENA

G.Carlo - Luciano - Dory - Piero - Renato

Finalmente la prima nevicata e malgrado il cielo cupo partiamo lo stessso. La voglia di pestare la neve è grande come nei bimbi. Parcheggiamo la macchina sul piazzale del Rifugio Verenetta. A piedi scendiamo fino alla Casera di Montevecchio (1593 metri) e con le ciaspe seguiamo la vecchia strada militare che porta al forte, sentiero 820. Quel fiol de Renato el tira come un musso e noi dietro a lui fino in cima al monte Verena (2015 metri). Sosta per pranzo, nevica e fa freddo, poi giù per la pista di sci. Tuttto bello e magico.

34° escursione
Giovedi 18-11-04

L'Omo e la Dona in Prima Invernale

G.Carlo-Luciano-Piero-Renato-Tony

Dopo molti mesi ritorna NONNO Segugio, il Bel Tony. La giornata è stupenda la temperatura mite; ottime condizioni per una bella escursione. Dopo essere arrivati al Rifugio Cesare Battisti di Recoaro decidiamo, visto il manto nevoso, per l'Omo e la Dona. Attrezzati di tutta LA NOSTRA ATTREZZATURA INVERNALE partiamo. Il bel Renè fa da battistrada visto la sua smagliante forma fisica mentre il resto segue. I due monoliti si raggiungono con un po' di sudore ma ancora con energie in corpo, seguiamo il sentiero che ci porta al Passo della Lora. Ci fermiamo al passo Plische per il pranzo. L'ottimo Piero, oltre le sue TEGOLINE DOC, ci serve anche il vin brulè. Troppa grazia. Il ritorno segue un ritmo tranquillo. Tutto O.K.

35° escursione
Giovedi 25
novembre

PORTULE

G.Carlo - Luciano - Renato

Pochi ma buoni. Giornata fresca, -3 e soleggiato.
Si parte da m.1611 vicino malga Larici. Prendiamo il sentiero 826 ovvero la strada Erzherzog Eugen Strasse, una delle più importanti arterie di servizio per i combattenti AUSTRIACI. Quando siamo sotto a Porta Renzola deviamo per raggiungerla (m 1949), qui si incontra la neve e poi sù per il crinale fino alla cima (m.2308). Sole slendido e assenza di vento ci consentono una sosta prolungata. Poi si scende fino a Bocchetta Portule (m.1937) con le sue gallerie - cisterna, quindi pranzo su una tavola già pronta sul posto e ritorno.

36° escursione
Giovedi 02
dicembre

Cima GRAPPA

G.Carlo-Guido-Piero-Luciano-Renato

Cavolo, piove, ma decidiamo lo stesso di partire. Da lontano il massiccio del Grappa è senza neve e anche il tempo sembra mettere giudizio. Arrivati a Semonzo giriamo a sinistra per una provinciale asfaltata che porta alla Cima. Ci fermiamo a Campo Croce m.1048. Senza ciaspe si parte lungo il sentiero n°100 per monte Legnarola e monte Colombera. Comincia a piovere ma si continua comunque. A 1500 metri si incontra la prima neve e anche un po' di vento gelido. Si visita l'ossario, il monumento è tutto ricoperto di neve e ghiaccio. Pranziamo al rifugio Bassano con bigoli al cervo e polenta cervo e funghi. Ottimo. Ben riscaldati affrontiamo il ritorno con vento forte, più in basso ricomincia a piovere. Bello lo stesso.

37° escursione Giovedi 09 dicembre

Monte Cornetto del BECCO DE FILADONNA

G.Carlo - Guido - Luciano - Piero - Renato

Giornata splendida,si parcheggia al Chalet di passo SOMMO verso Folgaria (1430m). Ci avviamo per bosco di pini con abbastanza neve compatta. A un certo punto incrociamo la seggiovia e qui ci mettiamo le ciaspe. Neve e sole in abbondanza, panorama da cartolina. Saliamo su per le piste con pendio notevole. Renato tira e gli altri seguono sbuffando. Dopo 1.45 ore si arriva sul CORNETTO, 2000metri circa, tanta neve , è pericoloso proseguire per una pendenza notevole.
Rinunciamo e allarghiamo per il rifugio Paradiso dove pranziamo e quindi in seguito si ritorna alla macchina. Tutti soddisfatti.

38° ESCURSIONE Martedì 14 Dicembre

Vaio Colori Cima Carega

Tibetano,G:Carlo,Luciano,Dory,Renato

Anticipiamo l'uscita causa impegni e con una bellissima e fresca giornata partiamo da Campogrosso. La neve è bella ghiacciata e compatta. Partiamo solo con i ramponi. Dal primo ponte sù verso il Prà degli Angeli e sella dei Cotorni. Buon ritmo. Il Vaio dei Colori si presenta ben innevato si sale bene nessun problema. A tre quarti c'è un piccolo salto da fare, Stefano butta una corda per agevolare me e Renato. Poi tutto ok. Si và sù fino a Cima carega e poi al Rifugio Fraccaroli. Incidente al Tibetano con i legamenti ingroppati. Dopo 2 ore si chiamano anche i soccorsi ma poi si rimette in piedi come d'incanto. Allora tutti giù appassionatamente.

39° escursione
Martedi 21 Dicembre 04

VAJO DELLA FRATTA GRANDE

Tibetano-Pierino Radin-Giancarlo-Luciano-Dory

Altra giornata solare ma sottozero. 600metri di vaio con pendenze dai 50-60 gradi fino ad arrivare al Passo della Madonnetta. Neve bella e ghiacciata. Ampio canalone con una breve strozzatura nella parte bassa superata bene grazie all'ottimo innevamento. Si è proseguito lungo le Creste con vedute sui Vaj che sbucavano. Stupendo. Poca aria fino ad arrivare al Passo della Lora.