Elenco cronologico attività 2005
1°escursione
Martedi
04 gennaio 05

Sci da fondo Vezzena - Millegrobbe

G.carlo-Tony-Renato-Piero

Partenza dall'albergo Vezzena con una bella giornata . Pedaggio di 5 euro, neve ottima, diversa gente e voglia di partire. Dopo 2 ore si arriva al rifugio di Millegrobbe, pranzo veloce causa nuvola rompiballe che rinfresca un po' l'ambiernte. Visioni sul Gruppo del Brenta emozionanti. G.Carlo continua con le sue cadute ma si diverte comunque. Altre 2 ore per il ritorno. 20Km circa

2a escursione
Martedi
11 Gennaio 05

Campo Mulo

G.Carlo-Luciano-Renato-Coquinati

Da accordi telefonici troviamo alla partenza da Campomulo Piero Coquinaqti . Giornata ottima, scenario bellissimo, neve speciale. Panorama sui Lagorai e Pale di San Martino.

3a escursione
Martedì
18 gennaio 05

Passo Vezzena - Millegrobbe

G.Carlo-Luciano-Piero-Tony Copy-Paolo e Flora

Bella giornata con sole splendente fino a mezzogiorno poi le nuvole prendono il soppravvento.
Terminiamo con l'apertura di un bel panettone a casa di Tony e Mirella. Comincia pure a nevicare e tutti quanti vanno a casa.

4a escursione
Giovedì
20 gennaio 05

Ciaspolada allo Spiz di Tonezza

G.Carlo-Luciano e Renato

Stupenda giornata con tanta neve anche in pianura. Partiamo da contrà Fontana con le ciaspe e prendiamo l'antica mulattiera dei Tronconi che si intersica con la vecchia strada che portava ai Fiorentini. Si passa il Passo della Vena e poi sù fino alla croce dello Spizt con tanto sole e neve. Temperatura ottima ci fermiamo un paio d'ore sulla cima e poi ritorno. Breve giro che ci ha soddisfatto.

5a escursione Martedì
25 Gennaio 05

Sella del Rotolon Carega

G.Carlo-Luciano-Renato-Doriano-Piero-Tomba Sandro-Piero Radin-Stefano Tibetano

Partiamo con l'intenzione di fare il Vaio dei Camosci ,la giornata è variabile e fresca.
Incrociamo presso l'osteria "La Guardia"il gestore del rifugio Campogrosso che ci notifica l'impracabilità della strada causa neve ghiacciata, una temperatura di -14 e abbondanza di neve fresca caduta la domenica. Lasciamo la macchina in detta località e ci avviamo senza ciaspe (consigliati dal Tibetano) per la Sella del Rotolon. Ben presto ci accorgiamo che la neve è abbondante e tira un'arietta davvero fredda. Attraversiamo la sorgente del Torrente Agno poi su per la frana del Rotolon. Ogni tanto qualcuno sprofonda in mezzo la neve ma la Sella è nostra. Qui ci rendiamo conto che andare verso i Vai è impossibile quindi scendiamo verso il primo ponte della strada dell'Obra e poi su al Rifugio Campogrosso. Ristoro e decisione di finire la giornata con una bella Mangiata. Troviamo verso S. Giuliana di Sopra una bella osteria con veduta panoramica. Poenta con affettati. Tutti contenti.

6a escursione
Martedì
01 febbraio 05

MULAZ

G.Carlo-Luciano-Dory-Piero-Renato-Tibetano-Piero Radin

Grande uscita invernale, da Passo Rolle m.1980 sù a Baita Segantini m.2170 poi giù in Val Venegia m.1992 poi sù fino passo Mulaz m.2691 e arrivo al Rifugio sempre con ciaspe e ramponi, m.1300 di dislivello. Personalmente una bella soddisfazione ma tanta fatica e un' unghia nera. Complimenti a tutto il gruppo, veramente forti. 7 ore tra andata e ritorno con bel tempo, magnifici paesaggi, ma anche tanto vento e freddo.

7a escursione
Giovedì
10 Febbraio 05

Sci da fondo Campo Mulo

G.Carlo-Renato-Tony

Ancora giornata piena di sole .Pranzo presso Malga Adriana. Tutto o.k.

8a escursione Giovedì
17 febbraio 05

Grappa
G.Carlo - Luciano - Dory

Percorriamo la statale Cadorna e parcheggiamo verso il rifugio Coston m.1320. La giornata è nuvolosa e fresca e saliamo verso la Croce del Termine m.1450 con poca neve, luogo dove eravamo arrivati un anno fa con la partenza dalla trattoria Leppre. Arrivati in cresta si vedono le dolomiti sotto un bel cielo sreno e terso. Proseguiamo verso cima Grappa m.1775 per poi scendere fino al Passo della Croce dei Lebi m.1570 per poi scendere ancora verso Malga Val Vecchia e poi sù al Rfugio Bassano con pranzo pasticcio e cervo. Nel frattempo il sole è ritornato.

9a escursione Giovedì
24 febbraio 05

Monte Rione - Novegno
G.Carlo-Luciano-Doriano

Dopo diversi giorni perturbati con neve, troviamo un stupenda giornata. Pochi ma buoni partiamo da Cerbaro m.909, subito con le ciaspe per il forte innevamento. Seguiamo l'itinerario 433 con scorciatoie per sondare l'ernia di Ciano che il giorno dopo deve andare ad operarsi. Pini abeti tutti ricoperti di bianco. Si arriva alla Busa del Novegno m.1512 e con fatica procediamo verso il forte di monte Rione m.1691. Il tempo si guasta un po', peccato per il panorama. Pranziamo e poi giù per il 422 fino a Rossi. Tutti contenti.

10a escursione Venerdi
11 Marzo 05

RECOARO MILLE - PASSO RISTELE

G.Carlo-Dory-Piero

Dopo una settimana di sosta causa precipitazioni nevose riprendiamo le nostre escursioni con una apparentemente facile. Partiamo dalle piste di sci da fondo delle Montagnole, e qui ci prendiamo le prime parole per il calpestare.
Proviamo a deviare all'interno ma aimè niente, troppa neve. Passiamo le Montagnole e dopo aver passato la malga Rove Alte deviamo per il Passo Pertica. Troviamo delle belle traccie che si esauriscono alla fine del bosco. Proviamo a proseguire ma niente da fare, troppa neve e troppo ripido il tratto da superare. Si ritorna rimirando il magnifico Panorama che ci circonda.

11a escursione
Martedi
15 marzo 05

Sengio Alto

G.Carlo-Luciano-Dory-Piero

Mettiamo alla prova il buon Luciano dopo l'intervento alla sua ernia. Da Pian delle Fugazze con una splendida e mite giornata risaliamo la strada del Re che porta a Campogrosso. C'è ancora tanta neve, il percorso però è ben transitabile. Dopo aver imboccato la strada delle 7 fontane deviamo per malga Prà di Mezzo e malga Boffetal per risalire verso la Sella Nord-Ovest poi giù per il bosco con tanti capitomboli in mezzo la neve.

12a escursione Giovedì
24 Marzo 05

MONTE MAGGIO

G.Carlo-Dory-Piero-Renato

Assente Luciano per troppi impegni presi nello stesso giorno partiamo per Tonnezza-Valico Valbona- e prima di Passo Coe c'è Malga Zonta. Parcheggiamo la macchina, la giornata è bella tiepida primaverile.
Indossiamo subito le Ciaspe, la neve abbonda anche se è un po' molle. Tagliamo le piste da fondo per raggiungere il sentiero europeo E5 che porta alla Cima di monte Maggio. 300 metri di dislivello,1.30 ore di percorso. Colazione e poi verso est percorrendo un bel crinale per sostare su un'altra cima anonima. Pranzo, pennichella e poi giù attraverso boschi incantati con tanta neve. Bello davvero.

13a escursione Martedì
05 Aprile 05

MONTE PEURNA ( Grappa )

G.Carlo-Piero-Luciano-Dory

Si parte per Alano Fener-Quero e Schievanin, parcheggiamo nell'ambito di una bella palestra di roccia con tante dritte arrampicate. Siamo nella Val d'Inferno a 350 metri. Seguiamo il sentiero 848 con una bella e tiepida giornata fino alla Forcella bassa,1044 metri. Qui arriva il sentiero che viene dal monte Tomatico. Seguiamo l'Alta Via che gira attorno al monte Peurna. C'è qualche corda d'acciaio su qualche crestina fino ad arrivare alla Stalla della val Dumela. Bello spiazzo erboso con rustico. Continuiamo per l'845 che ci porterà al punto di partenza.

14a escursione Giovedi
14 Aprile 05

Giro delle malghe sull'Altopiano
Luciano-Dory-Renato-Piero

Giancarlo assente giustificato. Si parte dal decimo tornante del Costo per Bocchetta Paù, malga Sunio, malga Foraoro ecc. Niente neve, tempo variabile

15a escursione Venerdi
22 Aprile 05

Sass Brusai

Giancarlo-Luciano-Dory-Renato-Piero

Dopo giornate di pioggia, imbrocchiamo una abbastanza buona. Temperatura buona. Iniziazione di Renato a ferrate con qualche difficoltà. Se la cava bene. Pranzo al fresco presso malga Archeson, rientro per sentiero avventuroso.

16a escursione Giovedi
28 Aprile 05

FERRATA DEL GRAMOLON

G.Carlo-Carlo-Dory-Luciano-Piero-Renato

Ritorna il cambusiere, arriviamo al rifugio Bertagnoli - Tempo nuvoloso - Dory non sta tanto bene ma decide ugualmente di proseguire. Renato un po' titubante. Dopo il sentiero Milani si prosegue salendo la paretina ripida. Qualche problema per le scarpe sporche di fango e l'umidità sulla roccia - Luciano accompagna Renato per il sentiero normale - Arriviamo alla vetta calpestando un po' di neve - Pranzo e ritorno prendendo qualche goccia d'acqua. Bello tutto ok.

17a escursione Giovedì
12 Maggio 05

Che Ghevara

CArlo-Piero-Luciano-Dory-Renato

Dopo una settimana saltata per il brutto tempo, con una spendida giornata il gruppo con l'assenza di Giancarlo assalta questo bastione Rosso del monte casale. Ttutto ok.

18° escursione Giovedi
19 Maggio 05

PISETTA

G.Carlo-Tibetano-Luciano-Piero-Dory

Stupenda giornata, ferrata fatta con tranquillità pur restando difficile. Shopping a Arco. Rientro tranquillo.

19° escursione
giovedi
26 maggio 05

BIASIN
G.Carlo-Carlo-Luciano-Piero-Dory

Dal Revolto su verso il Pertica, con facilità si fà la BIASIN poi su per le Creste fino alla Madonnetta. Il tempo si fa nuvoloso e quindi si ritorna per il sentiero Poiesi. Tutto Ok

20° escursione martedi
31 maggio 05

VORO DUDERLE

G.Carlo-Piero-Luciano

Andiamo a controllare come la SAV ha tracciato e attrezzato il sentiero. Tempo stupendo all'inizio poi si annuvola. Bel sentiero segnalato bene ma poco attrezzato, da stare un po' attenti. Arriviamo alle gallerie coperti dalle nuvole, un panino veloce al PAPA e rientro per la Val Canale.

21° escursione Martedi
7 giugno 05

BIVACCO BEDIN

G.Carlo-Luciano-Stefano-Andrea

Partenza da Taibon Agordino 635 metri, si prende il sentiero 765 alle ore 8.45 per il Bivacco BIASIN m.2210. Sempre in salita con una discesa di 100m. circa, roccette di 2-3° grado. Grande faticaccia e arrivo alle 13.15. Giornata bella. Grandissimo e maestoso panorama, da mozzafiato. Discesa per la forcella Besonsega e malga Ambrosogm, Pradimezzo fino alla stadale che viene da Cencennighe. Colpo di culo e autostop fino alla Partenza.

22° escursione Giovedi
16 Giugno 05

MONTE PAVIONE

G.Carlo-Luciano-Carlo-Dory-Piero

Passato il Passs Croce d'Aune venendo da Pedavena si scende fino al paese di Aune, parcheggio macchina m.890. Si prende il sentiero 810 di S.Antonio con pendenza buona, panorama da favola, un stupendo anfiteatro. Si và verso il passo di S.Antonio 1800m. per poi proseguire fino alla malga Monsampiano 1900 m., ben tenuta situato su un ex bacino glaciale. Proseguiamo poi per il monte PAVIONE solo in tre perchè Carletto è stanco e Dory lo accompagna verso il rifugio Dal Piaz . Noi invece arrivati alla cima m.2230 ci gustiamo il panorama. Tempo discreto. Si scende verso il Col di Luna (vipera) e raggiungiamo gli altri al rifugio. Pranzo veloce e ritorno con un po' di pioggia verso la fine. Bel giro.

23° escursione
Giovedi
23 giugno 05

CIMA d'AUTA ferrata PAOLIN-PICCOLIN

G.Carlo - Luciano

Difficoltà media con panorama meraviglioso . E' una faticosa e impegnativa escursione che richiede passo sicuro e mancanza di vertigini . Si parte alle 5.30 da casa Luciano,giornata calda e limpida per Cencennighe, Caviola, Coleman m.1274. Prendiamo il sentiero 689 che si inoltra all'ombra di conifere secolari. Sosta alla Baita dei Cacciatori m.1740. Continuiamo in mezzo al bosco poi su traccia lungo un ghiaione si và all'attacco della ferrata m.2280 che si trova in mezzo a due cime ai piedi della gola del Medil. Sù per la forcella del Medil m.2470 e poi fino alla vetta m.2624. Panorama su tutto, stupendo. Sosta per pranzo e poi giù verso est per il laghetto dei Franzei, passiamo la forcella del COM NEGRER e per pendii verdi arriviamo alla Baita Col Mont. Seguiamo l'Alta Via dei Pastori per intersecarsi con il sentiero 689 che ci porterà alla macchina. Arrivo A CASA ORE 19.10


24° escursione Giovedi
30 giugno 05

CAURIOL ( Lagorai)

G.Carlo-Luciano-Stefano-Dory-Piero

Bellissima giornata. Visioni da incorniciare. Partiti dal Rifugio Refavaie, via Austriaca - Via Italiana e ritorno.

25°escursione
Giovedi
07 luglio 05

PELAGATTA - CAMPALANI

G.Carlo - Carletto - Dory - Luciano - Piero - Renè

Partiamo da casa con previsioni avverse ma il tempo sembra migliorare nell'avvicinamento al rifugio Cesare Battisti. Partiamo per il Vaio Pelagatta. Fa caldo e il percorso è sempre ostico. L'attenzione e la prudenza è d'obbligo. Arrivati al Rifugio Scalorbi vediamo che le propagini montagnose del Carega sono coperte dalle nuvole. Decidiamo lo stesso di proseguire per la Ferrata Campalani. Bella e divertente. Scendiamo per il Campo Brum e pranzo presso il Forcellino. Discesa per l'Omo e la Dona. La pioggia arriva copiosa in serata.

26° escursione
Mercoledi
13 luglio 05

FERRATA "STELLA ALPINA" (Monte Agnèr)

G.Carlo - Carletto - Stefano - Tomba - Luciano - Renato - Dory

Si parte presto, ore 5 1/2, con tanti rallentamenti e deviazioni stradali. A Frassenè arriviamo alle 8.10, funivia, caffè al rifugio Scarpa e ore 9.00 via. Ferrata bella e tecnica poi due palle di roccette fino al rifugio Biasin. G.Carlo e Renato si fermano al rifugio mentre gli altri vanno fino in cima. Bravi . Il tempo è discreto. Ritorno per roccette e arrivo al rifugio ore 17.40. Giù in funivia e poi birra pedavena ecc. ecc.. Non mi sono divertito troppo stress.

Il punto di partenza dell'escursione è la località Frassenè (1084mt-ValCordevole) raggiungibile da Agordo dirigendosi poi in direzione Agordino, Passo Cereda oppure è raggiungibile da Fiera di Primiero (ValCismon) procedendo poi sempre in direzione Passo Cereda dal quale è necessario poi scendere alcuni chilometri fino ad arrivare alla località in questione. Raggiunta la piccola località di Frassenè è possibile parcheggiare l'auto presso i parcheggi adiacenti l'impianto di risalita o presso il centro del paese. La prima tappa dell'escursione è rappresentata dall'accogliente rifugio Scarpa (1735mt) raggiungibile a piedi tramite il sentiero n°771 in circa 2h oppure, se funzionante, tramite la seggiovia con arrivo presso i prati di malga Losch a pochi metri sotto il rifugio da dove già si vede l'intero percorso dell'escursione: a sinistra l'esposta parete della ferrata, la cima dell'Agnèr ed il lungo canalone di discesa. Proprio dalla sella presso la malga si seguono le indicazioni e si risale il ripido pendio erboso fino ad un breve tratto pianeggiante che si lascia per proseguire in salita verso le vicine roccette (indicazione ferrata). Si arriva alla base della parete dove presso un bivio le frecce sul masso indicano di proseguire a sinistra giungendo presto all'attacco della ferrata a quota 1945mt dopo circa 45' di cammino dal rifugio. In verità l'attacco della via è distante ancora alcuni minuti di cammino dopo cioè aver superato alcune facili roccette ed alcuni tratti attrezzati mentre alla nostra destra è possibile vedere il lungo nevaio che costeggeremo al ritorno. Eccoci finalmente ai piedi della parete dove l'indicazione di via difficile e pericolosa ci indica ufficialmente l'inizio della ferrata a quota 2040mt. Le prime funi partono tese e verticali, dopo alcuni metri traversano a dx e si estendono verso la base di un camino dove è richiesto un certo impegno nonostante la roccia salda che permette una buona presa e la presenza di alcuni pioli metallici. Usciti dal camino si traversa brevemente a dx con il cavo utilizzato solo come scorrimano e già si vede la fessura da affrontare possibilmente con uno zaino non troppo capiente. La via si apre e l'esposizione aumenta, a dire il vero ci troviamo proprio nel tratto più esposto ma non per questo il più impegnativo, si prosegue mantenendo sempre abbastanza elevato il livello d'esposizione mentre la verticalità, anche se non eccessiva, aiuta a guadagnare metri fino al primo vero punto di sosta che è bene sfruttare in quanto da qui inizia l'ultima parte della ferrata dove vi sono le maggiori difficoltà. Proseguiamo prima a sx poi nuovamente in verticale con alcuni passaggi delicati verso la base della placca finale molto impegnativa attrezzata non a caso anche con dei pioli di cui si sente veramente il bisogno terminando così la ferrata all'altezza delle Laste (2265mt).

27° escursione
Giovedi
21 Luglio 05

FERRATA MASARè - RODA DE VAEL

Luciano-Piero-Renato-Carletto

Bella Giornata. Spettacolare, divertente, panoramicissima ferrata, la cui particolarità di essere suddivisa in 2 tronconi la rende accessibile a tutti, la si può percorrere da Sud a Nord o viceversa, nel primo caso s'incontra prima il tratto difficile. Partendo dal rif.Paolina, l’avvicinamento richiede circa 1,30h, la ferrata inizia a quota 2550mt presso la punta Masarè e si svolge in un continuo sali-scendi attorno a questa quota. Si incontrano subito 2 paretine verticali di circa 20 mt. ben attrezzate, poi un susseguirsi di tratti esposti, fino a scendere in un largo canalone situato fra la Roda del Diavolo e la Torre Finestra. A questo punto si può rientrare, in pochi minuti, al rif.Roda di Vael infilandosi in uno strettissimo camino (non più largo di 50cm.) servito da scaletta, oppure continuare risalendo il canalone e calandosi poi per circa 15 metri (tratto più impegnativo) nella forcella che separa la Roda del Diavolo dalla Roda di Vael (2600mt ca) quindi si risale la cresta (sentierino) fino alla cima della Roda di Vael (2806mt), panorama a 360° stupendo. Proseguendo si discende verso Nord fino al passo Vajolon 2550mt indi rientrare verso il rif.Paolina. La discesa fino al passo Vajolon è tutta attrezzata con corda metallica ma facilissima. La somma dei 2 tratti richiedono circa 3h alle quali vanno sommati i tempi di avvicinamento e di rientro ai rifugi (circa 2,30h).

Per i meno esperti è bene percorrere solo l’ultima parte della ferrata in senso inverso (cioè da Nord a Sud partendo dal passo Vajolon) poiché è facile e la si può abbandonare prima del tratto più impegnativo (2600mt) rientrando tranquillamente, per sentiero, al rif.Roda di Vael. Questa ferrata l' ho fatta 3 volte e la rifarò ancora perché molto bella e divertente.

28° escursione
Giovedi
28 Luglio 05

BEPI ZAC - CIMA UOMO

Carlo-Carletto-Luciano-Piero-Tomba-Renato

Difficoltà: media.
E' bene specificare che questo è un "sentiero attrezzato" e che, rispetto ad una ferrata, dal punto di vista tecnico non presenta grossi problemi. La maggior parte del percorso, di fatto, è un normale sentiero di alta montagna; solo in alcuni punti, in presenza di luoghi rocciosi esposti o quando il passaggio si restringe, e' presente il cavo di acciaio che permette di continuare a "camminare" in tutta sicurezza. Sono pochi i punti che richiedono di usare le mani per aiutarsi. Il passaggio più scomodo è una placca di qualche metro da attraversare diagonalmente.

Tempo: circa 5,30 h

Dislivello: 700 mt. 1000 metri tra il Passo San Pellegrino e Forcella Ciadin. Se si utilizza la seggiovia, si riducono a 200 m.

Partenza: Passo di San Pellegrino (1919 mt.), raggiungibile dalla Val di Fassa (Moena) per la Valle di San Pellegrino (12 km.) o da Cencenighe Agordino (Val Cordevole) attraverso la Valle del Biois (18 km, di cui gli ultimi molto ripidi).

La zona del Passo San Pellegrino è molto piacevole, malgrado la presenza cupa del Col Margherita con la sua roccia scura, e offre già dei bei panorami. Nulla però in confronto al magnifico panorama che si gode al Passo delle Selle; un balcone sulla Val di Fassa che permette di godere della vista grandiosa del Catinaccio e del Latemar, mentre alle spalle tutto l' Agordino, le Pale di S. Martino, i Lagorai e Cima d'Asta. Per completare il panorama a 360 bisogna salire alla prima selletta sopra il passo; qui lo spettacolo è ancora più grandioso: il Sassolungo, le Odle, il Sella, la Marmolada; se il cielo è limpido si vedono anche le lontane alpi austriache.
Il percorso si svolge attraverso fortificazioni della Grande Guerra: trinceramenti, gallerie, osservatori, perfino delle scale di legno (sostituite) ed un ricovero in grotta completamente ripristinato e funzionante.

Attraverso un terreno d'alto pascolo si raggiunge il Passo Le Selle con l'omonimo rifugio. La ferrata inizia con una breve e ripida salita verso la cresta; si incontrano le prime fortificazioni austriache del 1915/18 presso il Lastei Piccol (2687 m). Da qui, si prosegue senza grosse difficoltà lungo il crinale, in direzione est, seguendo sempre la linea del fronte. Superati il Gran Lastei (2713 m) e la Cima di Campagnaccia (2737 m), in corrispondenza dell'ampia depressione di cresta del Banch de Campagnaccia (2690 m), si trova la prima possibilità di interrompere l'itinerario e tornare senza difficoltà verso il passo. Proseguendo, invece, si attraversano Cima Costabella (2762 m) e il Sass de Costabella - qui il sentiero è ottimamente attrezzato - per arrivare a Forcella del Ciadin (2664 m), dove si incontra la seconda possibilità di scendere al passo. Utilizzando il sentiero attrezzato sul versante sud si raggiungono presto i pascoli del San Pellegrino.

Dal Passo ci si può portare in quota in due modi:
A. con la Seggiovia della Costabella, in partenza pochi metri prima del passo, sul versante della Val di Fassa, e che deposita sugli omonimi pascoli, nelle vicinanze di un bar-ristoro (circa 2170 m);
B. con il sentiero 604, che stacca dalla strada poco più avanti, e che risale i pendii ricoperti di rado bosco e prati fino ai ripiani superiori della Costabella, nei pressi della stazione di arrivo della seggiovia (h 0,30 - 0,40 dal Passo di San Pellegrino).
Dalla seggiovia, seguendo le indicazioni, si va ad imboccare il bel sentiero 604 (o si prosegue su di esso, se si è saliti a piedi) che si inoltra in falsopiano nella splendida conca prativa della Campagnaccia: alle nostre spalle, si erge il massiccio di origine vulcanica della Catena di Bocche, con il Col Margherita (2550 m) sul quale spicca la stazione di arrivo della funivia in partenza dal Passo San Pellegrino. In secondo piano, si stagliano le Pale di San Martino, con il Cimon della Pala e la Cima Vezzana in bella evidenza. Sul versante opposto, dalla base dei vasti pascoli, si innalzano le cime del sottogruppo Costabella-Uomo, alla cui estremità sinistra si apre il Passo delle Selle; contro il cielo, è già evidente la sagoma del Rifugio Passo delle Selle, appollaiato poco a sinistra del Passo. Il comodo sentiero percorre i prati con scarsi e moderati strappi, ed in questo tratto non è infrequente imbattersi in vaste mandrie di mucche o di cavalli al pascolo. Raggiunta la vasta e placida conca erbosa che si distende ai piedi del valico, il sentiero inizia ad inerpicarsi decisamente, ormai su terreno detritico, nel canale racchiuso tra i contrafforti della Punta delle Selle (2596 m, a sinistra) ed il Piccolo Lastèi (2687 m, a destra) e, con una serie di tornanti, consente di toccare velocemente il Passo delle Selle (2529 m, h 1,15 dalla seggiovia); pochi metri sulla sinistra sorge il Rifugio Passo delle Selle, in splendida posizione panoramica. Si apre la vista sulla Val delle Selle, che scende in Val dei Monzoni, e sul sottogruppo della Vallaccia, con la Punta della Vallaccia (2620 m) e il Sasso della Undici (2550 m, di cui appare solo l'erboso versante orientale), che emergono dai pascoli di Gardeccia. Nei dintorni, numerosi reperti risalenti alla I Guerra Mondiale, come le rovine di un villaggio austriaco sui ghiaioni poco sotto il passo (versante Monzoni), trincee e fili spinati. A destra, sul fianco del Piccolo Lastèi, comincia il sentiero attrezzato "Bepi Zac".
L' itinerario interessante e spettacolare, di scarse difficoltà, che consente di visitare le postazioni di guerra sulla cresta di Costabella fino alla Forcella del Ciadin (da consigliare). A questo punto, per concludere la gita, due possibilità (entrambe valide):
A.) Dal passo, scendere su comodo sentiero sul versante opposto che si abbassa decisamente nell'alta Val delle Selle, curvando alla base della massiccia Punta dell'Ort (2690 m) e rasentando le piccole ma ardite Pale di Carpella (2490 m, 2430 m, 2411 m); superato lo specchio d'acqua del Lago delle Selle (2232 m, sovente asciutto), si giunge su di una costa prativa che si inclina bruscamente verso il fondo della Valle dei Monzoni. Con alcuni ripidi tornanti, il sentiero supera il salto (da cui il torrente scende con bella serie di cascate), e tocca il poggio alberato su cui sorge il piccolo Rifugio Taramelli (2046 m, h 0,50 dal passo). Continuando a scendere, superato il Rio dei Monzoni, si entra nel bosco e si scende all'ampia radura della Malga Monzoni e, poco sotto, alla Baita Monzoni. Di qui è possibile scendere, a piedi o con servizio taxi di pulmini, al parcheggio della Val dei Monzoni (h 0,30 a piedi), a poca distanza dalla Malga del Crocifisso in Val di San Nicolò.
B.) Dal rifugio, prendere il sentierino che percorre il filo di cresta, in ambiente aperto e con splendidi panorami circolari, e diretto all'attacco del Sentiero Attrezzato Bruno Federspiel. Ad un certo punto, poco sotto la cresta, si apre una bella caverna di guerra con una grande feritoia che si affaccia sulla Valle di San Pellegrino. Giunti all'altezza del piccolo Lago delle Selle, visibile in basso, una breve salita consente di raggiungere la vetta della Punta delle Selle (h 0,20 dal passo), da cui è visibile tutta la prosecuzione della cresta con la Punta d' Allochet (2582 m) ed il più scuro massiccio dei Rizzoni (2645 m), su cui si svolge il sentiero attrezzato Federspiel (anche per questo sentiero le difficoltà sono contenute, per chi vuole proseguire).
Discesa: Si discendono i ripidi prati del versante di San Pellegrino, giungendo velocemente e senza difficoltà ai prati della Campagnaccia, da dove procedendo verso sinistra si rintraccia il sentiero 604 già percorso in salita e si ritorna alla seggiovia ed al Passo di San Pellegrino (h 0,40 fino alla seggiovia, h 1 fino al passo).

29° escursione
Giovedi 25
agosto 05

CIMA RAVA

G.carlo-Carlo-Renato-Dory-Luciano-Piero

Partenza per Strigno con una giornata un po' nuvolosa, deviamo per il Cruccolo dove ci fermiamo per colazione e provviste. Partiamo dal Rifugio Carlettini per il sentiero dei Nomadi lasciando lo stesso sulla sinistra arrivando fino allo spigolo che divide la zona dei Scagni dalla testata delle Buse Todesche. Attraversata l'estremità orientale di questa ultima località, si giunge alla omonima Forcella (m 2309).45'. Degne di ammirazione sono qui le imponenti opere militari della Prima Guerra Mondiale. Mulattiere che si intersecano con altre provenienti dalle retrovie di Val Malene-Sorgazza, mura di sostegno costruite con sassi a secco ancora perfettamente diritte e ben conservate, gallerie, trincee, piattaforme sulle quali sorgevano le baracche dei soldati Italiani, costituiscono un vero e proprio museo all'aperto della prima linea italiana; testimoni dell'immane sacrificio di migliaia di giovani soldati che qui combatterono non solo contro il cosiddetto "nemico" ma soprattutto contro le insidie di quelli che furono i due più lunghi inverni finora ricordati dalla storia ( 1916-1917); monito alle generazioni future dell'assurdità della guerra!
Ripreso il cammino, in 30' si giunge a Forcella Orsera(m 2300) dove si imbocca un ripido sentiero che, attrezzato su un breve tratto con una fune di acciaio, porta a Forcella Segura (m 2439). Siamo ora nel mezzo delle poderosi campanili granitici delle pale di Segura a sinistra e delle vette della Cresta Ravetta a destra con Cima Quarazza (m 2526) e Cima Trento (m 2530). Si scende per un tratto dal quale si ha un'ottima panoramica sulla sottostante diga di Costabrunella fino alla Forcella di Quarazza (m 2217). Da qui si incomincia a riprendere quota giungendo al Forzelon de Rava (m 2397), ai piedi del possente Cimon Rava ( m 2397). 1h 30'. Molto suggestiva è la vista di profilo che da qui si gode su questa vetta. Il sentiero, dopo essere sceso per un breve tratto, mantenendosi ora in quota, attraversa tutto l'erboso versante Sud della Cresta Ravetta. Appagante è da qui il panorama che si apre sulla Valle di Rava. Sul fianco sinistro, ai piedi del Monte Castelletto (m 2337) e di Cima del Frate (m 2351), fra le rive del Lago Primo e del Lago di Mezzo sorge la Malga Rava di Sopra mentre, proprio sotto il nostro sentiero si trova il Lago Grande. Sulla destra sorge invece Malga Ravetta di Sotto e, più in lato Malga Ravetta di Sopra, ai piedi della possente mole del versante Est di Monte Tauro (m 2026). Si giunge così in 1h a Forcella Ravetta (m 2219) dove troviamo il bivio per Monte Tauro a sinistra. Scendiamo invece il ripido ghiaione della Val di Ravetta che, dopo aver attraversato il primo tratto su un immenso ghiaione granitico, si inoltra nel rado bosco di larici, calandosi, ora dolcemente a tornanti, fino alla prima radura paludosa di Caldenave, alla confluenza con la Val Orsera. 1 h. Si arriva alla Malga presso la quale, in una parte della stalla è stato ricavato un bivacco d'emergenza da utilizzare in caso di maltempo. Il percorso ora diventa quello di andata fino al piazzale di partenza. 1h. Durante il percorso facciamo conoscenza con Giovanna e Alessandra.

30° escursione Mercoledi & Giovedi 31Agosto e 01 Settembre 05

DOLOMITI DEL BRENTA

Giancarlo-Carlo-Dory-Luciano

Finalmente dopo anni di attesa e aver scelto due giorni ideali con l'ausilio del meteo partiamo.
Solito intoppo a Trento ma dopo 200 km. arriviamo a destinazione. Madonna di Campiglio, 3.45 ore. Dopo aver parcheggiato prendiamo la funivia per il Passo del Grostè m.2442. Purtroppo il tempo è nuvoloso. Incominciamo la Via delle Bocchette con il sentiero A.Benini per Bocchetta dei Camosci, Bocchetta Tucchet , Spallone dei Massodi ed infine il sentiero attrezzato Oliva de Tassis che continua in discesa per la Vedretta dei Brentei, deviamo quindi a Sx per raggiungere il rifugio Alimonta. Bella srgoppata ma piena di soddisfazioni per la bellezza dei posti.
7.20 di impegno, 995 m. dislivello in salita, 860 m . in discesa, toccando quota 3000.
Al Rifugio Alimonta ottimo trattamento. Partenza la mattina seguente ore 8.20 per le BOCCHETTE CENTRALI, aggiriamo la Vedretta dei Sfulmini, bocchetta delle Armi, Campanile Alto, Campanile Basso, Bocca del Brenta e poi giu per il Rifugio Brentei, Casinei, Vallesinella. Ore 6.50 di cammino . 310 m. dislivello in salita , 1360 m. dislivello in discesa. Stanchi a questo punto decidiamo per il taxi che ci porta alla macchina. Arrivo a Vicenza ore 20 tutti contenti e d'accordo nel giudicarlo il miglior percorso fatto fin ora .

31° escursione Mercoledi
14 Settembre 05

COSTANTINI-MOIAZZA

G.Carlo-Carletto-Dory-Luciano Partenza ore7.36 arrivo ore 20.06 Dislivello m.1565

Da Agordo nella val Cordevole o da Chiesa in Val Zoldana è necessario raggiungere, in entrambi i casi su strada a tratti stretta ed un pò sconnessa, passo Duran a quota 1600mt dove si può parcheggiare nei pressi dei rifugi Tomè e San Sebastiano. Dal parcheggio del rif.San Sebastiano parte il sentiero 549 che conduce attraverso un breve tratto di pascoli con segni di erosione alla strada sterrata che passando sopra Malga Duran raggiunge il rif.Bruto Carestiato (1834mt) in circa 45' dal passo. L'attacco della ferrata si trova seguendo a nord l'indicazione "ferrata G.Costantini" e dista circa 10' dal rif. Carestiato su facile sentiero (1860mt). La via inizia in breve traversata verso sx. ma presto ripiega in verticale su roccia povera di appoggi per i piedi ma attrezzata con pioli metallici e mantiene il proprio sviluppo sulla dx. rispetto al vallone di roccia concava gialla e nera che caratterizza la parete. Si prosegue nuovamente in traversata obliqua a sx. senza appoggi artificiali ma su roccia più gradinata; tecnicamente l'impegno non è elevato ma è necessario procedere con molta cautela vista l'alta esposizione.
I primi tratti verticali si avvicinano e ci si trova ad affrontare placche inclinate che si riescono a superare grazie ad una buona aderenza degli scarponi, al contrario risultano molto impegnative nel caso di roccia umida. Si guadagna quota salendo lungo la roccia nera parallelamente all'ampia ed impressionante conca centrale che delimita il margine sx. della via, fino a raggiungere tratti di parete più gradinati dove il cavo è utilizzabile come scorrimano ed è possibile avanzare grazie a facili appigli naturali. Un breve tratto tra mughi e cengette porta a dx. ed aiuta a prender fiato prima di un nuovo tratto verticale in leggera diagonale a sx. su roccia salda ,appoggi artificiali per i piedi non se ne trovano e ci si trova costretti a procedere per brevi tratti in aderenza. L'esposizione aumenta, è d'obbligo procedere con cautela scegliendo con cura gli appoggi per non "stressare" oltre misura le braccia ma la prima grande cengia è in arrivo ed incamminandosi in direzione est, dopo alcune facili roccette si ritrova la fune d'acciaio tesa in verticale con progressione facilitata dalla roccia frastagliata e dal cavo sempre ben teso. Un piccolo pulpito permette di riposare e di "studiare"lo spigolo attrezzato sopra di noi ma non sembra di eccessivo impegno tecnico così come le successive roccette non attrezzate (dove l'attenzione è comunque d'obbligo). Si prosegue tra roccette, mughi ed un ripido sentiero su pendio erboso fino ad arrivare sotto l'insenatura della grande parete a quota 2170mt. Qui si trova quello che spesso si legge nei testi (probabilmente a ragione) come "punto chiave" della Costantini ovvero un traverso a sx. lungo circa 8mt dove le braccia sono estremamente sollecitate e gli appoggi per i piedi sono rappresentati unicamente da due incavi nella roccia dove a fatica si riesce ad appoggiare la punta degli scarponi ma risultano ugualmente di grande aiuto anche se situati nel tratto finale del traverso. Al termine si possono appoggiare i piedi su una staffa rettangolare e procedere in verticale grazie a pioli e successive staffe metalliche per non bloccare eventuali altri escursionisti in mezzo al traverso. Si prosegue prima su roccia verticale per una cinquantina di metri mantenendosi sempre a dx. dell'insenatura centrale della parete poi lungo un breve spigolo dove le roccia migliora e facilita la progressione ed infine all'interno di un canalino superato il quale ci si ritrova in comoda posizione grazie ad un panoramico pulpitino. Inizialmente con sentiero poi con alcuni passaggi attrezzati si aggira a dx. una testa rocciosa arrivando alla base della parete di Cima Cattedrale dove un iniziale salto verticale si sposta poi a sx. all'interno di un lungo canale inclinato dove non si trovano passaggi particolarmente tecnici se non un pò di affanno per l'eventuale esposizione al sole. Si arriva alla Pala del Belia a quota 2295mt (cartello) trovando prima il bivio che a sx. riporta a valle interrompendo la ferrata e rappresentando così una prima via di fuga anche se su sentiero abbastanza impegnativo; questo bivio che rappresenta anche un punto di sosta è individuabile da un grosso masso sopra il quale è indicato il rif.Carestiato con scritta rossa e freccia.

32° escursione
Giovedi
22 settembre 05

CRODA GRANDE

G.Carlo-Luciano-Dory-Renato-Stefano-Piero
Giornata discreda . Al bivacco nevicava
VIA FERRATA delle FIAMME GIALLE

Punto di partenza è la Val Canali, raggiungibile da Fiera di Primiero in 10 minuti. Si parcheggia in prossimità di Malga Canali, a circa 1310mt. Per il sentiero 707 si raggiunge in meno di 1h il Rifugio Treviso (1631mt); si prosegue per la traccia 707 che risale la Val Canali fino a raggiungere un bivio (-cartello-1,20h dal rifugio). Si risale a destra il Vallon del Coro, chiuso a destra dalla cima omonima e a sinistra dalla cima Vani Alti , e per sfasciumi a tratti faticosi si perviene sulla cima di un cocuzzolo che sovrasta il Vallon (2h dal rifugio,quota 2300mt ca). Qui inizia la ferrata, che supera un risalto verticale di 250mt traversando dapprima verso sx. poi salendo per un diedro perviene ad un terrazzino inclinato. Un secondo diedro, più difficile, porta ad una parete verticale, breve ma non facile, fino ad un altro terrazzino panoramico. La Forcella del Marmor, che è il punto di arrivo della ferrata, è di fronte a noi. Il tracciato prosegue invece a dx; un breve traverso conduce ad un colatoio, che va risalito. Aggirato uno spigolo si raggiune una cengetta che porta sotto la Forcella. Vinto l'ultimo salto di 10 metri, pressochè verticale se non leggermente strapiombante, si è infine sulla Forcella del Marmor (2586mt). Tracce sulla sinistra conducono in 10' al Bivacco Reali (2595mt,3h dal rifugio). La discesa per la ferrata stessa non è consigliabile. I più esperti potranno scendere per il "Sentiero dei Vani Alti" che però non è attrezzato e risulta essere di I° e II° grado esposto; altrimenti il rientro più semplice, ma più faticoso, al rifugio Treviso è rappresentato dal "sentiero delle Scalette" e la traversata di forcella delle Mughe (sentiero 720). Dal Bivacco Reali si devono calcolare 2,30h per la prima ipotesi-3,30h per la seconda.

33° escursione
Martedi-Mercoledi
27-28 Settembre 05

ORTLES

G.Carlo-Dory-Luciano-Tibetano

STUPEDO-MAGNIFICO
Da Solda con PIOGGIA (S. Gertrude, 1849 m) al Rif. Tabaretta (2556 m), avvalendosi della seggiovia Orso, che porta a quota 2330 m. Dal Rifugio Tabaretta alla Forcella dell'Orso (2871 m) - Passo della Tabaretta (2903 m) - Rifugio Payer (3029 m).500 m di dislivello, ore 1.30; E.
- In mezzo a una nevicata troviamo il rifugio - Ottima cena e dormita discreta.
Giornata successiva bellissima.
Dal Rifugio Payer all'Ortles (3905 m) per cresta e versante N (via normale).
Difficoltà: PD/PD+. La prima parte della salita è su cresta rocciosa, con passaggi di arrampicata non difficili (fino al II) ma spesso esposti. La seconda parte, sulla Vedretta Alta dell'Ortles, è facile, poco crepacciata e mediamente poco ripida, ma di orientamento problematico in caso di scarsa visibilità. Sosta in cima e poi ritorno diretto alla macchina con breve sosta al Payer.