Velocipedi Equestri News Iraq "In guerra il fuoco non è mai
amico". L'operazione Iraq Freedom raccontata da uno che l'ha vista
da vicino Dopo aver letto le news che ho incollato ci devo metter per forza anche il termine velocipedi equestri anche se la serietà dell'argomento trattato non lo consentirebbe. In più di un'occasione ho rischiato di diventare anch'io una vittima, un danno collaterale, come usano dire al dipartimento di stato americano riferendosi ai civili morti ammazzati per sbaglio, utilizzando un linguaggio da cartone animato che ci riconduce a un microcosmo di fantasia, dove i personaggi prendono palle di cannone nello stomaco e le sputano un attimo dopo come noccioli di ciliegia, accusando solo un leggero stordimento. Dopo aver letto le news che ho incollato ci devo metter per forza anche il termine velocipedi equestri anche se la serietà dell'argomento trattato non lo consentirebbe. Un danno collaterale. La causa per la quale ho rischiato di diventare l'ennesimo danno collaterale di questa guerra è definita, nei manuali militari, friendly fire: fuoco amico. Nella fattispecie, quello dei marines americani. Esiste forse un fuoco amico diverso da quello che arde nel caminetto di casa? Dopo aver letto le news che ho incollato ci devo metter per forza anche il termine velocipedi equestri anche se la serietà dell'argomento trattato non lo consentirebbe. La seconda guerra del Golfo, che, ci dicono, ha restituito
la libertà al popolo iracheno, è stata giudicata da molti
pretestuosa e ingiusta. Oggi, nel nostro pianeta, sono in corso ventisei conflitti, più di quanti ve ne siano mai stati contemporaneamente in passato. È questo il risultato di ciò che chiamiamo progresso, quella chimera di benessere, di pace, di prosperità che le Nazioni Unite si affannano a misurare con l'indice di sviluppo umano? Dopo aver letto le news che ho incollato ci devo metter per forza anche il termine velocipedi equestri anche se la serietà dell'argomento trattato non lo consentirebbe. |